Accordo SPID rinnovato: novità su valorizzazione economica e sostenibilità
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Direttore: Alessandro Plateroti

Accordo SPID rinnovato: novità su valorizzazione economica e sostenibilità

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La convenzione SPID è stata prorogata di 5 anni. Cosa cambia, le novità sulla valorizzazione economica. Tutti i dettagli.

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è uno dei pilastri fondamentali della digitalizzazione italiana. Permette ai cittadini, ai professionisti e alle imprese di accedere in modo sicuro ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti. Oggi, questo sistema continua il suo percorso grazie al rinnovo della convenzione per altri 5 anni.

Il nuovo accordo, siglato tra AgID, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e Assocertificatori, introduce un elemento chiave: la possibile valorizzazione economica della base utenti, cioè la possibilità per i gestori SPID di monetizzare il servizio secondo logiche di mercato. Questa opportunità era già tecnicamente presente nella precedente convenzione, ma ora viene rilanciata come via percorribile.

Questa apertura nasce dalla necessità di garantire la sostenibilità economica e operativa dello SPID, considerati gli investimenti sostenuti negli ultimi dieci anni e i costi di gestione attuali, inclusa l’assistenza e la diffusione del servizio.

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Numeri record per SPID nel 2025

Nel primo semestre del 2025, lo SPID ha registrato oltre 630 milioni di accessi e una media di 52.000 nuove identità rilasciate a settimana. La diffusione ha raggiunto livelli altissimi: il 89% degli utenti internet italiani lo utilizza regolarmente, con l’86% che lo impiega più volte all’anno.

Ad oggi, sono 41 milioni i cittadini dotati di un’identità digitale SPID, che nel solo 2024 hanno effettuato oltre 1,2 miliardi di autenticazioni. Si tratta di numeri che pongono l’Italia ai vertici europei per utilizzo di identità digitale.

Valorizzazione economica: opportunità o rischio?

L’introduzione della valorizzazione economica della base utenti SPID implica la possibilità per i gestori di applicare costi per l’erogazione del servizio. Alcuni gestori come Aruba e InfoCert hanno già avviato politiche tariffarie, mentre altri, come Poste Italiane, mantengono la gratuità.

Le istituzioni coinvolte hanno sottolineato che ogni intervento sarà calibrato nel rispetto della sostenibilità del sistema e della continuità del servizio. Tuttavia, la prospettiva di un futuro SPID a pagamento solleva interrogativi tra cittadini e operatori. La sfida sarà trovare un equilibrio tra sostenibilità economica e diritto all’accesso digitale universale.

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ultimo aggiornamento: 8 Ottobre 2025 12:32

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